Quando si scorre tra le offerte di lavoro alla ricerca di un nuovo impiego, può capitare di imbattersi in posizioni professionali che riportano la dicitura “riservata alle categorie protette”. In questo caso, significa che quella specifica opportunità lavorativa è dedicata esclusivamente a persone con disabilità, soggetti che hanno patologie gravi o che vivono forme di invalidità psicofisiche e situazioni sociali particolarmente compromettenti.
Le offerte di lavoro per categorie protette, nate per tutelare questi individui da ogni tipo di discriminazione sul lavoro e disciplinate dalla Legge n. 68 del 1999, hanno quindi l’obiettivo di incentivare l’inserimento lavorativo attraverso il collocamento mirato, in linea con i valori di diversità e inclusione.
Tramite l’alleggerimento degli adempimenti burocratici a carico delle Aziende che assumono, il potenziamento degli incentivi per queste assunzioni e lo sviluppo di strumenti di valutazione più precisi e utili, le categorie protette hanno non solo maggiori opportunità di trovare lavoro, ma anche di essere inserite in posti adatti alle loro esigenze.
Quali sono gli individui che rientrano nelle categorie protette
Fanno parte delle categorie protette tutelate dalla legge 68/99 tutti i soggetti con disabilità più o meno grave, che comprendono persone con invalidità civile superiore al 45%, con invalidità del lavoro superiore al 33%, con invalidità di guerra o per ragioni di servizio e i non vedenti e non udenti.
Nelle categorie protette rientrano anche orfani e coniugi superstiti di deceduti o di grandi invalidi (per causa di lavoro, guerra, servizio, terrorismo, criminalità organizzata, dovere, crimini domestici), profughi italiani rimpatriati, testimoni di giustizia e care leavers.
Questi lavoratori possono essere assunti con contratto a tempo determinato o indeterminato e con la stessa retribuzione del resto del personale, mentre le mansioni da svolgere devono essere assegnate in base allo stato di salute.
Quali sono gli obblighi per le Aziende relativi alle categorie protette
Le Aziende italiane pubbliche e private hanno obblighi molto precisi in fatto di numero di lavoratori appartenenti alle categorie protette da dover assumere (“quote di riserva”), che dipende dalle dimensioni del business e dall’ampiezza totale dell’organico subordinato presente.
Un altro obbligo sempre in carico all’Azienda che assume è quello relativo al prospetto informativo: si tratta di un documento che serve a comunicare agli Enti competenti la situazione occupazionale rispetto agli obblighi di assunzione di personale appartenente alle altre categorie protette e che va inviato entro il 31 gennaio di ogni anno.
Quali sono i vantaggi per le Aziende relativi alle categorie protette
Il primo vantaggio per un’Azienda che assume correttamente personale appartenente alle categorie protette è evitare le sanzioni amministrative e pecuniarie previste per Legge.
Ci sono inoltre bonus fiscali e incentivi che lo Stato eroga in questa direzione, sotto forma di conguaglio sui contributi mensili, sviluppati per promuovere l’inclusione lavorativa. Questi benefici sono tarati in base alle caratteristiche individuali del lavoratore e al tipo di contratto stipulato e vanno dal 35% fino anche al 70% (per un periodo complessivo di 36 mesi) in caso di lavoratore con riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% assunto a tempo indeterminato.