Al MECSPE 2022, la fiera internazionale di riferimento per l’industria manifatturiera, la voce dell’innovazione s’è fatto carico di portarla la stampa 3D.
Tra i padiglioni di Bologna Fiere si sono visti i risultati degli ultimi avanzamenti della tecnica di questa tecnologia che trova sempre più spazio nei campi di applicazione.
A farla da padrone come sempre è la prototipazione rapida che di tutte è la potenzialità più sfruttata.
Questo primato è detenuto fin dalla nascita di questa tecnologia, che d’altronde ha nelle sue caratteristiche un fit perfetto con questa applicazione.
Le aziende hanno quindi messo in mostra le capacità di restituzione del dettaglio delle proprie macchine, ma anche la disponibilità alla realizzazione di produzioni in serie.
Protagoniste le Jet Fusion
Da sempre tra le migliori macchine che meglio coniugano queste due esigenze, avere pochi limiti di design e la stampa di molteplici oggetti in contemporanea, ci sono le stampanti HP.
L’azienda ha fatto la sua solita presenza di primo piano in mezzo all’evento fieristico, presentando in bella mostra la HP Multi Jet Fusion 5200.
Vale la pena citare il nome perché è da diversi anni che questa macchina, e la serie più in generale, stanno facendo da elemento fondamentale per la rivoluzione dell’industria 4.0.
Diverse anche i produttori presenti all’evento, molti dei quali, appunto, hanno mostrato le ultime novità della propria produzione di oggettistica (lenti, mobili, oggetti di design, pezzi di auto…).
In buona parte dei casi la tecnologia di riferimento è una Jet Fusion della HP.
Il funzionamento base della stampante è sempre il medesimo: 2 macchine principali, una per la preparazione del nest e un’altra dotata del piatto di stampa.
Il nest, una sorta di cestello rettangolare, viene riempito di polvere polimerica e caricato dentro la macchina preposta a stampare.
Uno scanner dotato di lampade va avanti e indietro fondendo strato su strato solo la parte di polimeri necessari a comporre gli oggetti finali.
Nello stesso nest si possono stampare contemporaneamente tutti gli oggetti che possono starci all’interno.
D’altronde si parla di un macchinario dal costo e dalle dimensioni d’ingombro pensato per l’industria e per la fabbrica, più che per il singolo maker.
A osservarne le specifiche tecniche sul sito di un rivenditore specializzato si evince chiaramente che le HP non sono alla portata di tutti.
Gli utilizzi e le caratteristiche di pregio però possono essere apprezzate trasversalmente.
Parliamo di: velocità di utilizzo; costi contenuti; poche limitazioni tecniche.
Caratteristiche vantaggiose
Per quanto riguarda la velocità di impiego, le stampanti HP Jet Fusion devono essere pulite perfettamente prima di ogni utilizzo.
Tendono infatti a impolverarsi molto durante la fase di stampa.
Prima va caricato il nest con il materiale scelto, poi il nest viene caricato nell’unità di stampa e parte un processo di 12 ore.
Compreso di finitura il processo di stampa è di circa due giorni, i service di stampa più organizzati spediscono in tutta Italia l’oggetto finito in meno di tre giorni.
Rispetto ai costi contenuti, ciò è dovuto al fatto che per un HP stampare un pezzo o 100 ha lo stesso costo procapite.
Ovviamente vale sempre la pena riempire il nest almeno per metà, per giustificare la messa in moto della macchina.
Questo è un capovolgimento del funzionamento della produzione in serie tradizionale che vuole il risparmio in proporzione al numero crescente delle unità prodotte.
Più si produce, più si risparmia.
Ecco perché la prototipazione rapida, nella stragrande maggioranza dei tanti macchinari che vi afferiscono, è l’applicazione più gettonata.
Il suo ruolo lo ha, ovviamente, anche l’abbattimento di alcuni limiti tecnici da parte della tecnologia HP. In questo momento è forte lo studio sui materiali che vanno sempre migliorando.
Queste stampanti sono capaci di dar vita a pezzi in carbonio in design difficili da replicare con alti tipi di macchinari.
Prima di arrivare all’oggetto finito si possono stampare centinaia di prototipi, semplicemente agendo con delle modifiche sul file digitale (CAD).
Al MECSPE si è tenuto luogo, insomma, anche la celebrazione di una tecnologia che sta guadagnando un palcoscenico sempre più grande.
La sensazione è che sia impossibile essere nell’industria manifatturiera e ignorare le potenzialità di questi strumenti, che non possono certo essere definiti del tutto “nuovi” visto che sono ampiamente rodati.