Già dalla prima giovinezza, per una donna è fondamentale osservare il proprio seno, in modo da notare i cambiamenti nel tempo per capire, insieme con lo specialista di fiducia, se è il caso di preoccuparsi o meno.
Tra le caratteristiche che più spesso sono al centro dell’attenzione, un doveroso cenno va dedicato alle asimmetrie mammarie. Vediamo, nelle prossime righe, quando sono normali e quando, invece, necessitano di un approfondimento medico.
Cosa significa se un seno è più grande dell’altro?
Nella maggior parte dei casi, quando ci si trova davanti a un seno più grande dell’altro non c’è alcun significato clinico particolare. Si tratta di un’evenienza dovuta a fattori di tipo congenito e di una caratteristica fisica che inizia a palesarsi con la pubertà, quando la crescita del seno è esponenziale.
Esistono altre condizioni che possono portare ad avere un seno più grande dell’altro.
Tra questi, è possibile chiamare in causa la scoliosi.
Asimmetria mammaria: cos’è, sintomi e trattamento dopo la visita senologica
L’asimmetria mammaria è una condizione che vede le mammelle femminili caratterizzate da una palese mancanza di omogeneità dal punto di vista delle dimensioni.
La diagnosi viene formulata attraverso un esame fisico da parte del senologo (se stai cercando un riferimento di alto livello per una visita senologica a Roma, il centro Cimed rappresenta un punto di riferimento di fiducia da anni).
A seguito della visita, è possibile prendere in considerazione diverse opzioni di trattamento, tra cui la chirurgia estetica con l’intervento di mastoplastica additiva.
Scoprire le cause dell’asimmetria mammaria durante la visita senologica
La visita senologica è un’ottima occasione per scoprire le possibili cause dell’asimmetria mammaria.
Oltre ai fattori congeniti, è possibile menzionarne altri che riguardano la gravidanza e l’allattamento, eventi che possono comportare una perdita di tono importante dei tessuti, accentuando disomogeneità delle dimensioni dei seni già presenti.
Nell’elenco delle altre possibili cause che lo specialista deve escludere rientra la sclerodermia, malattia genetica multifattoriale che colpisce soprattutto le donne e che si contraddistingue, tra i vari sintomi, per un palese ispessimento della pelle (lo stesso fenomeno riguarda gli organi interni).
Chiaro è che, quando ci si presenta dal senologo per la visita, è molto importante fornire allo specialista il maggior numero possibile di informazioni relative alla propria storia sanitaria e a quella familiare, così da dargli modo di avere un’anamnesi chiara.
Le donne con seno asimmetrico sono più predisposte al tumore al seno?
Sulla base dei risultati di uno studio pubblicato nel 2006 sulle pagine della rivista Breast Cancer Research, le donne che presentano asimmetria mammaria sono interessate da un aumento dei fattori di rischio di sviluppo di tumori al seno (ovviamente si parla considerando il confronto con quelle che, invece, hanno un décolleté tendenzialmente regolare).
Lavoro scientifico che ha visto impegnato un team dell’Università di Liverpool, ha preso in considerazione i dati di 252 mammografie, eseguite su pazienti perfettamente sane al basale e della stessa età.
Gli esperti hanno notato che nelle donne con asimmetria mammaria era più elevato il rischio di sviluppare tumori al seno.
Oltre a questo dato, altri interessanti sono stati messi in evidenza. Tra questi è possibile chiamare in causa la maggiore incidenza di tumore al seno in ambito familiare, così come l’età mediamente inferiore di comparsa del primo flusso mestruale.
Quando va fatta la visita senologica per le asimmetrie mammarie?
La visita senologica deve essere effettuata con cadenze raccomandate a seconda dell’età e della propria storia clinica. Per la globalità delle donne over 50, per esempio, le linee guida parlano di una visita all’anno.
La situazione cambia ovviamente nel momento in cui si notano cambiamenti repentini.
Se l’asimmetria si palesa da un mese con l’altro, è bene rivolgersi tempestivamente al proprio senologo di fiducia.
Nove/dieci giorni dopo la comparsa del flusso mestruale, è importante procedere con l’autopalpazione. In caso di presenza di formazioni che si presentano dure, fisse e non dolenti, è opportuno contattare il senologo per fissare una visita.
Si tratta di un approccio che permette di concretizzare la diagnosi precoce, fondamentale per aumentare il tasso di sopravvivenza in caso di esito positivo.
Oggigiorno, grazie agli strumenti di screening avanzati disponibili, è possibile intercettare donne di diverse età, eseguendo come principale accertamento la mammografia (i consigli degli esperti vedono in primo piano l’estensione dell’esame anche alle quarantenni, così da abbassare ulteriormente i numeri della mortalità).