Molti credono che il calo dell’udito avvenga solo quando l’età avanza, ma questa non è la verità. Sono tanti i fattori che possono portare all’ipoacusia, termine medico che indica appunto la perdita dell’udito, così come succede con il calo della vista e la necessità di mettere occhiali.
Quando si è anziani questo può essere più probabile, ma non sono rari i più giovani che cominciano ad accusare qualche problema nel riuscire a sentire bene cosa succede intorno a loro.
Le cause possono essere genetiche oppure ambientali, come ad esempio l’abitudine ad ascoltare la musica a volume troppo alto, l’uso eccessivo delle cuffie, l’accumulo di cerume nelle orecchie o qualche infezione che ha portato a dei danneggiamenti.
Ciò che è certo è che al primo segnale è sempre bene rivolgersi tempestivamente a degli esperti, per fare dei controlli. Vi sono centri molto validi dove farsi assistere e iniziare anche a valutare degli apparecchi acustici a Ferrara, dove i professionisti possono consigliare la soluzione più congeniale.
Agire tempestivamente, intervenire quanto prima, aiuta a risolvere subito la problematica, donando sollievo, permettendo alla persona di riprendere quanto prima le sue abitudini di vita legate all’udito e, soprattutto, a impedire che il problema possa peggiorare nel tempo.
Udito in calo: ecco come riconoscerlo
La perdita dell’udito spesso è graduale e per questo può non essere semplice riuscire subito a identificarla. Ci sono però alcuni segni che si possono riconoscere e sono utilizzabili per capire quando è arrivato il momento di fare una visita specialistica.
Uno dei primi segnali è la difficoltà a comprendere le voci al telefono. I suoni si sentono poco chiari, i volumi troppo bassi e soprattutto le parole appaiono ovattate e confuse, rendendo complesso riuscire a capire bene cosa l’altro ci sta dicendo.
È un tipo di problema che può presentarsi anche nelle conversazioni faccia a faccia, soprattutto quando ci troviamo in ambienti troppo rumorosi. Durante una cena al ristorante con amici, per esempio, ci si può ritrovare a lottare per seguire il filo del discorso e questo ci porta a un senso di isolamento misto a frustrazione.
C’è poi uno dei più classici segnali: il volume della televisione troppo alto. Ci rendiamo conto della difficoltà quando magari amici e parenti lamentano che invece la tv sia troppo alta, mentre voi riuscite a sentirla poco.
Allo stesso modo, se ci si trova a dover chiedere spesso di ripetere una frase e ripetere più volte “cosa?” e “come?” durante una chiacchierata, allora potrebbe essere per via dell’udito che sta peggiorando.
In linea generale, se ascoltare qualcosa e seguire una conversazione richiede sforzo costante e lascia stanchi ed esausti, significa che è il momento di riflettere sulla propria condizione di salute, dal punto di vista dell’udito, e preoccuparsi di fare una visita specialistica di controllo.
Come funziona un apparecchio acustico
Se viene diagnosticata una ipoacusia la soluzione maggiormente proposta e la più funzionale è l’apparecchio acustico. Si tratta di un dispositivo di supporto, come gli occhiali qualora si avesse un calo della vista, e che quindi aiuta nel problema ed è fondamentale.
Sono, in particolare, dispositivi elettronici piccoli e quasi invisibili (soprattutto i modelli più moderni) che vengono indossati all’interno o dietro l’orecchio e migliorano significativamente l’udito e la comprensione del parlato.
Funziona tramite la combinazione di 4 elementi fondamentali:
- Il microfono rileva i suoni ambientali.
- Il chip computerizzato converte i suoni in segnali digitali.
- L’amplificatore si occupa di elaborare e aumentare il volume di tale suono.
- Il ricevitore, infine, invia i suoni amplificati all’orecchio, permettendo così alla persona con ipoacusia di percepirli chiaramente.
Gli apparecchi acustici di ultima generazione, oltre a migliorare l’udito, offrono anche la possibilità di connettersi a dispositivi come televisori e smartphone, innovazione in grado di migliorare ulteriormente l’esperienza uditiva in qualsiasi situazione.