Quest’anno, anche a causa della pandemia globale di Covid-19, il lavoro è cambiato profondamente, subendo una profonda accelerata verso nuove direzioni.
Per molti, oggi, pensare a quali saranno i lavori del futuro non è più una semplice curiosità: è una mera questione di sopravvivenza.
C’è chi si deve reinventare perché ha perso il lavoro, chi ha necessità di cambiare per motivi personali e chi semplicemente vede un vicolo cieco davanti a sé e vuole trovare la porta giusta da aprire per imboccare un nuovo percorso.
Ebbene, qualunque sia la situazione e le motivazioni che ti spingono a interessarti a questo argomento, sappi che non sei il solo: e infatti il World Economic Forum ha redatto un executive report molto approfondito e interessante per l’anno 2020, che racchiude le proiezioni sui lavori del futuro dal 2021 al 2025.
Un testo ricco di informazioni e spunti utili per guardare lontano e capire quale sia la direzione che il mondo sta prendendo, invece di farsi semplicemente trasportare.
Comprendere il presente per capire quali sono i nuovi lavori del futuro
Fino a pochi mesi fa, il futuro del lavoro aveva un aspetto e una linea temporale completamente diversi.
Prima che questa pandemia ci colpisse, molti concetti come il lavoro da remoto, il nomadismo digitale, il dropshipping e così via, sembravano ancora essere idee poco concrete, lontane.
In pochi mesi, però, tutto è cambiato.
La maggior parte delle aziende è stata forzata ad adottare lo smartworking in forme più o meno di successo e molti lavoratori si sono trovati a fare i conti con cambiamenti nel loro settore che non si sarebbero mai aspettati.
Tanti di loro, che avevano davanti a sé una strada chiara e definita ancora per diversi anni, adesso vedono solo nebbia e sentono il bisogno di cambiare direzione.
Ma quale prendere?
Se non si vede a un palmo dal naso, è difficile scorgere i sentieri laterali.
È a questo che servono le analisi come quelle del WEForum: per gettare una luce sul percorso e permetterci di intravedere la direzione.
Cosa è emerso, quindi, dal report di quest’anno?
- Che il ritmo di adozione della tecnologia che vediamo oggi rimarrà inalterato, e potrebbe addirittura accelerare in alcune aree.
- Non solo il Covid, ma anche l’automazione concorre a uno scenario di drastico cambiamento per i lavoratori.
- Il numero di lavori che la tecnologia distrugge verrà compensato da nuove professioni del futuro, molti dei quali non possiamo ancora prevedere. Al momento però, la distruzione avanza a velocità maggiore della creazione.
- Nei prossimi anni continuerà ad esserci un grande gap tra la domanda di nuove capacità e la loro reperibilità, forzando le aziende a prendere in mano la situazione e fornire ai dipendenti veri e propri training che li traghettino verso le professioni del futuro.
- Il futuro del lavoro è già qui per la maggior parte dei professionisti che operano nel digitale, dato che la spinta alla digitalizzazione delle aziende ha dato una veloce accelerata alle carriere da remoto.
- Anche chi non cambierà ruolo, dovrà aggiornare le proprie competenze: la quota di skill fondamentali che dovrà cambiare nei prossimi cinque anni è del 40%, e il 50% di tutti i dipendenti avrà bisogno di una riqualificazione drastica.
I lavori più a rischio
Alcuni ruoli stanno diventando obsoleti a velocità allarmante, ad esempio operatori informatici, assistenti amministrativi, archivisti, addetti all’inserimento dati, addetti alle buste paga, e altri ruoli simili che dipendono da tecnologie e da processi di lavoro che stanno rapidamente perdendo di importanza o venendo sostituiti dalla tecnologia.
Alla fine del 2019, la comparsa del futuro del lavoro sembrava abbastanza lenta – dovuta in gran parte all’automazione, alla tecnologia e alla globalizzazione.
La prima metà del 2020 ha stravolto le cose in modo inaspettato.
I cambiamenti portati dalla pandemia COVID-19 hanno velocizzato i trend a lungo termine già
innescati dalla quarta rivoluzione industriale, che è, di conseguenza, aumentata in velocità e profondità.
Ma non è tutto negativo all’orizzonte.
Il Coronavirus ha accelerato cambiamenti già in atto, portando una ventata inaspettata di paura e di instabilità che fa apparire la situazione nel suo aspetto più tragico.
In verità però i lavori del futuro sono tanti, variegati e accessibili alla maggior parte della popolazione, e gli studi affermano che la loro quantità e qualità sarà sufficiente a compensare nel lungo termine la “morte” dei vecchi lavori.
Pensa solo allo spostamento in massa nella direzione del lavoro da remoto e del commercio elettronico: elementi che hanno favorito alcune professioni più di altre, certo, ma che hanno saputo premiare chi si è adattato e ha capovolto la situazione a proprio vantaggio.
Un altro lato della medaglia è la crescita della libera professione: tra i nuovi lavori del futuro molti saranno specializzati e di consulenza, e potranno essere svolti da professionisti freelance liberi di “lavorare smart”, mobili geograficamente e temporalmente.
Insomma si delinea all’orizzonte un mondo molto diverso ma non necessariamente più brutto, anzi: una forza lavoro ibrida e remota, di cui vengono apprezzate le soft skill e le competenze trasversali, che le aziende valorizzano come il vero capitale di cui dispongono e che per questo motivo sono felici di supportare nella transizione.
Ma avendo analizzato il presente, quindi, quali saranno i lavori più richiesti nel futuro, che potremo aspettarci di veder crescere di più nei prossimi anni?
Previsioni per i lavori più richiesti nel 2022-2025
I lavori più richiesti saranno strettamente correlati alla crescita tecnologica delle aziende in Italia e nel mondo entro il 2025.
Cloud computing, big data ed ecommerce rimangono prioritari, seguendo una tendenza stabilita negli anni precedenti.
Tuttavia, c’è stato anche un aumento significativo dell’interesse nella crittografia, che riflette le nuove vulnerabilità della nostra era digitale, e un aumento notevole del numero di aziende che prevedono di adottare robot non umanoidi e intelligenza artificiale.
Queste tecnologie e la loro preponderanza nel prossimo futuro variano secondo l’industria.
Ad esempio l’intelligenza artificiale sta trovando il più ampio consenso tra i settori dell’informazione digitale e delle comunicazioni, servizi finanziari, sanità e trasporti.
I big data, l’Internet delle cose (IOT) e la robotica non umanoide stanno vedendo una forte adozione nel settore minerario e dei metalli, mentre il governo e il settore pubblico mostrano una particolare attenzione nei confronti della crittografia.
In base a questo, quindi, il WEForum prevede una crescita vertiginosa nella richiesta di queste 20 professioni del futuro:
- Analisti di dati e scienziati
- Specialisti in AI e Machine Learning
- Specialisti dei Big Data
- Specialisti di strategia e marketing digitale
- Specialisti in automazione dei processi
- Professionisti dello sviluppo del business
- Specialisti nella trasformazione digitale
- Analisti della cybersecurity
- Sviluppatori di software e applicazioni
- Specialisti dell’Internet delle cose
- Responsabili di progetto (project manager)
- Responsabili dei servizi aziendali e dell’amministrazione
- Professionisti di database e reti interne
- Ingegneri di robotica
- Strategic Advisors
- Analisti di gestione e organizzazione
- Ingegneri FinTech
- Meccanici e riparatori di macchinari
- Specialisti dello sviluppo organizzativo
- Specialisti in gestione del rischio
Inoltre i dati mostrano una maggiore domanda di posti di lavoro nella cosiddetta Green Economy, ovvero nell’efficientamento energetico e nella riqualificazione, e una notevole crescita nella necessità di ruoli di cura della persona (anziani, disabili, bambini e così via).
Molti di questi ruoli non esistono ancora in forma esplicita o comunque non è presente uno specifico percorso di studi che porti a intraprenderli: dall’altra parte però sono il risultato della combinazione di molteplici lavori del presente, aggiornati con nuove skill e competenze.
I lavori più pagati del futuro: Cloud Computing, Data e AI, Ingegneria
Il trend dei nuovi lavori più richiesti del futuro, e quindi ovviamente anche più pagati, continua prevalentemente nella direzione della tecnologia e della sua creazione.
I ruoli ingegneristici la fanno da padrone, così come chi si occuperà di dati e intelligenza artificiale, nonché di tecnologie Cloud: sviluppatori competenti nei vari linguaggi di programmazione, front-end e backend developers, analisti tecnologici e programmatori di robot, consulenti e specialisti delle varie tecnologie…tutti questi ruoli avranno la strada spianata nel lavoro del futuro.
Saranno loro che programmeranno e “plasmeranno” letteralmente il nostro mondo, creando le tecnologie di cui tutti ci serviremo abitualmente e che interagiranno con noi in maniera sempre più naturale e organica.
Certo, non ruoli adatti a tutti: serviranno una laurea in materie scientifiche, lunghi percorsi di studio, competenze e impegno notevoli.
Ma per fortuna il mondo non apparterrà solo ai cervelloni: c’è spazio per molti altri.
Nuovi lavori nel marketing, nella creazione di contenuti e nelle vendite
Sempre più la concorrenza nei mercati sarà agguerrita, e sempre più la capacità di comunicare e di creare contenuti di valore sarà richiesta e valorizzata nel mondo del lavoro di domani.
Chi si occupa di marketing digitale dovrà continuare a evolversi e ad aggiornarsi, per stare dietro ai nuovi social network nascenti (oggi ad esempio, i pochi specialisti di TikTok sono richiestissimi).
I growth hacker saranno sempre più ricercati per la loro capacità di combinare creatività e analisi, gli specialisti in ecommerce e i maghi del dropshipping saranno i più richiesti per supportare le aziende a vendere online.
Dall’altra parte la sempre crescente quantità di piattaforme per la fruizione di contenuti non farà che aumentare la domanda degli stessi, dando lavoro a videomakers, fotografi, copywriters e così via.
E non dimentichiamoci le vendite: i ruoli sales dovranno evolversi e adattarsi alla tecnologia, ma la loro importanza non farà che aumentare, specialmente nel B2B. Customer specialists, business developers, rappresentanti ed esperti delle partnership avranno molto da lavorare in futuro.
Professioni del futuro che riguardano prodotti e persone
Altri due asset fondamentali all’interno delle aziende saranno i prodotti e le persone.
I product developers saranno chiamati a studiare, inventare e posizionare prodotti sempre nuovi e innovativi, per soddisfare la crescente domanda del mercato e rendere più sostenibili ed eque le attuali produzioni.
Dall’altra parte, se come abbiamo detto le persone verranno sempre più valorizzate proprio in quanto capitale umano, i recruiter IT, gli specialisti in risorse umane e acquisizione dei talenti, ma anche gli Agile Coach e i Change Manager avranno ruoli di rilievo all’interno delle organizzazioni del futuro.
Sarà sempre più necessario che le aziende si orientino al benessere delle persone che ne fanno parte, alla loro crescita costante e all’aggiornamento delle skill che necessitano per lavorare, e che si facciano a tutti gli effetti portatrici di un cambiamento positivo e duraturo nel mondo.
I lavori del futuro senza laurea: spazio a Care Economy, Green Economy e Artigianato Digitale
Ma quindi nel futuro dovremo tutti essere dei geni plurilaureati, pena non riuscire altrimenti a portare il pane in tavola?
O esisteranno dei lavori del futuro senza laurea?
Per fortuna non è così.
Certo, il trend è evidente e indica che saremo chiamati a convivere sempre più con le macchine e a interagire con loro, richiedendo un livello di digitalizzazione e alfabetizzazione informatica che molti oggi non possiedono. Ma sempre di più saranno proprio i nativi digitali ad occupare i ruoli a maggior afflusso tecnologico, e per loro sarà sempre più facile comprendere le logiche sottostanti.
In questa suddivisione quindi, quelle che avranno più spazio saranno le professioni del futuro nell’artigianato, settore che non morirà ma anzi dovrà sapersi valorizzare grazie al digitale.
Della cura della persona, degli anziani, dei più deboli, in un circolo positivo che vada a compensare il crescente invecchiamento della popolazione con soluzioni innovative, che mantengano inalterato il loro valore fino alla fine della vita.
Ma anche della meccanica, dell’elettronica, delle costruzioni, tutti settori che saranno fortemente impattati dalla Green Economy e che dovranno quindi essere rivisti alla luce di nuove tecnologie, innovazioni, e skill richieste.
Conclusioni: il futuro fa paura, ma non così tanto
Insomma, tiriamo tutti un sospiro di sollievo collettivo: il futuro fa paura, certo ci sono grandi nubi all’orizzonte, e il cambiamento sarà inevitabile per tutti, nessuno escluso.
Ma c’è del rosa all’orizzonte, luce in fondo al tunnel per chi saprà e soprattutto vorrà innovarsi, abbracciare il cambiamento e continuare a crescere.
Molti di quelli che saranno i lavori più richiesti nel futuro non esistono ancora, non sono nemmeno lontanamente ipotizzabili, e si sveleranno gradualmente nei prossimi anni.
Ma la strada è tracciata, ed è ovvio che chi oggi sente il bisogno di reinventarsi dovrebbe farlo seguendo una o più delle traiettorie delineate sopra.
Se è vero che nelle università e nei percorsi di studio tradizionali ancora è difficile formarsi su queste materie, è altrettanto vero che in Internet c’è probabilmente tutto ciò che serve sapere.
Con intraprendenza e voglia di fare, seguendo percorsi meno battuti ma non per questo meno entusiasmanti, sarà possibile trovare la propria strada anche nel mondo dei lavori del futuro.
Fonte: oberlo.it