Dimmi come usi Tinder e ti dirò chi sei

Tinder

Scommetto che, nascosto nelle più oscure e recondite profondità del vostro smartphone, anche voi avete installato Tinder.

L’app per gli incontri quasi al buio ha conquistato una serie sempre maggiore di utenti anche nella nostra nazione.

I dati statistici in merito a gusti, metodi di ingaggio e tipologie di linguaggio che abbiamo avuto modo di consultare sono stati molto interessanti; ci riferiamo in particolar modo a quelli riguardarti la Generazione Z.

La maggioranza dell’utenza che utilizza abitualmente questa app di incontri è racchiusa nella fascia di età che va dai 18 ai 25 anni, proprio parlando della sua community a livello globale.

Ciò significa che per comprendere come si comportano le nuove generazioni nel mondo dei sentimenti è importante dare un’occhiata a come swipano.

Balza subito all’occhio il dato che, anche graficamente, partendo proprio dalle bio (che magari non saranno tutto ma hanno un loro certo peso specifico anche su Tinder) è il grandissimo utilizzo che gli zoomers fanno delle emoji.

Infatti, per indicare un sentimento, uno stato d’animo o anche una caratteristica della propria personalità si preferisce, invece di utilizzare un apposito termine, inserire l’emoji corrispondente.

Secondo i dati forniti, l’utilizzo delle emoji rispetto all’anno scorso è aumentato in modo esponenziale, raggiungendo difatti l’iperbolica percentuale di + 41% per quanto concerne il facepalm.

Altro dato estremamente interessante è la differenza, sia a livello di bio che di conversazioni, di approccio tra i millennial e gli zoomers.

Se i primi sono soliti citare i propri viaggi, sia come argomento di conversazione che come elemento fondante della loro biografia, gli zoomers sono molto più interessati alle cause e ai valori che muovono i loro comportamenti.

Insomma si farà fatica trovare un ragazzo della Generazione Z parlare di quanto sarebbe fantastico fare un viaggio in Laos mentre, molto più facilmente potrà invece parlare di quanto sia interessato al cambiamento climatico oppure all’intrusione della Cina negli affari tecnologici del mondo.

Infine, molto interessante, è l’ultimo dato che abbiamo potuto consultare, ovvero le modalità di ingaggio del primo appuntamento.

Se state pensando che il modo più semplice per vedersi su Tinder sia l’aperitivo, vi state sbagliando di grosso. 

Gli zoomers infatti vedono l’aperitivo come qualcosa da vecchio e di sorpassato: molto meglio per loro vedersi per un caffè, di pomeriggio, di modo, eventualmente, da avere tutta la giornata o per approfondire la conoscenza o per salutarsi senza troppi problemi, così da proseguire poi la serata come più si preferisce.

A conti fatti i dati che Tinder Italia ha fornito sono stati molto istruttivi da un certo punto di vista ed hanno confermato, una volta di più, le profonde e intime differenze, sia a livello di sentimenti che anche a livello di approccio mentale, tra i millennial e gli zoomers.

Come spesso ci capita di affermare quando beviamo una birra al parco con amici è sempre più vero che: Dimmi come usi Tinder e ti dirò chi sei.