Xanax: come sospenderlo, superando le crisi di astinenza

Xanax come sospenderlo, superando le crisi d'asistenza

Se anche tu stai assumendo Xanax da 1 anno o più e vorresti smettere, quale approccio dovresti seguire?

Prima di rispondere a questa domanda, è bene fare un breve recap di questo medicinale, appartenente alla classe delle benzodiazepine.

Lo Xanax, infatti, altro non è se non un farmaco il cui principio attivo è per l’appunto l’alprazolam.

Xanax viene prescritto ed indicato nel trattamento dell’ansia, da parte dello specialista preposto, ossia il neurologo.

Questo farmaco, è altresì efficace nel trattamento dell’ansia associata a depressione e nel trattamento del disturbo da attacchi di panico con o senza evitamento fobico.

È inoltre indicato per bloccare o attenuare gli attacchi di panico e le fobie nei pazienti affetti da agorafobia con attacchi di panico.

E’ importante sottolineare che le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.

E’ infine consigliabile assumere benzodiazepine per un arco di tempo limitato, tuttavia molte persone non ce la fanno a smettere, ed è proprio questo il motivo che ci ha spinti a scrivere questo articolo, sulla base di testimonianze reali che potrebbero esserti d’aiuto.

I disturbi d’ansia sono sempre più frequenti

Secondo uno studio pubblicato su The Lancet, da parte dell’University of Queensland, Australia, i dati sono preoccupanti soprattutto per i più giovani.

Infatti, ad acuire le già grandi preoccupazioni dovute alla mancanza di lavoro, ci si è messa anche la pandemia.

Nell’ultimo anno, infatti, sono stati stimati oltre 53 milioni di casi di disturbo depressivo in più e 76 milioni di disturbi d’ansia.

Tutto questo ha comportato, nel 2020, un aumento dei sintomi associabili a depressione grave e ansia, rispettivamente del 28% e del 26%.

Questi numeri sono oltremodo preoccupanti, ma quello che consigliamo è di non abbattersi e di cercare di non perdere mai la fiducia verso il futuro.

Affidarsi completamente ai farmaci potrebbe dare un sollievo momentaneo ma a lungo andare potrebbe causare più malesseri che benefici.

Inoltre, sia l’uso prolungato nel corso del tempo che l’abuso, potrebbero essere pericolosi e soprattutto innescare un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.

Per questo, abbiamo raccolto per te le testimonianze di diversi ragazzi che non con molte difficoltà sono riusciti a smettere di assumere Xanax e a ritrovare la serenità interiore.

Il processo è stato lungo ed ha richiesto non pochi sacrifici, cadute e risalite ma questo dimostra che chiunque potrebbe farcela, ma mai da solo.

Consigli per smettere di assumere Xanax

Partiamo con una premessa, in casi in cui non è proprio possibile farne a meno e per ristabilire un corretto equilibrio psicofisico, l’assunzione di questo farmaco è purtroppo necessaria.

Questo però non deve farci credere che questo medicinale sia la nostra salvezza, infatti a lungo andare è bene iniziare ad adottare comportamenti che potrebbero in qualche modo aiutarci a smettere.

Uno fra questi è sicuramente l’utilizzo regolare del training autogeno.

L’importanza del training autogeno nei disturbi d’ansia

Il training autogeno consiste nell’apprendimento graduale di una serie di esercizi di concentrazione psichica passiva che favoriscono il rilassamento.

Esso si basa sul concetto di autogenicità, cioè permette di produrre da sé determinate modificazioni a livello dell’unità psiche/soma.

Il training autogeno, infatti, è un metodo di auto-distensione che attraverso un atteggiamento di concentrazione passiva sul proprio corpo, mira a limitare le funzioni di controllo e ad attivare i processi distensivi e rigenerativi.

E’ consigliabile farsi seguire da uno specialista, ossia da uno psicologo psicoterapeuta, per apprendere bene i vari esercizi di distensione, perlomeno durante le prime battute.

Praticare il training autogeno per qualche mese, piano piano ci induce ad avere un’altra consapevolezza e a rallentare i nostri pensieri, portando quindi la nostra mente a focalizzarsi sul presente al fine di ridurre o eliminare l’ansia, la quale molte volte si manifesta in maniera spropositata e ingigantita rispetto alla realità che ci circonda.

Questa tecnica va applicata con costanza, sia durante l’assunzione dello Xanax che durante la sua graduale sospensione.

I benefici che ne trarremo saranno molteplici.

Prendersi una pausa

Se il disturbo d’ansia è molto invalidante e non si riesce comunque ad uscire da questa spirale, è necessario staccare la spina.

Potrebbe quindi accadere di non riuscire a dormire per lunghi periodi, sia durante il trattamento che in fase di sospensione da benzodiazepine, pur praticando il training autogeno.

Non abbattiamoci quindi e non soffermiamoci a pensare sempre al letto e a quello che potrebbe succedere a seguito di settimane e settimane di insonnia.

Questo è il momento di prendersi una pausa da tutto e da tutti e partire per una vacanza, preferibilmente insieme al partner, il quale potrebbe spronarci a superare questa fase di stallo.

Conoscere posti nuovi ed impegnare la mente alla ricerca di un’attrattiva o di nuova spiaggia da visitare potrebbe esserci sicuramente d’aiuto.

In conclusione

Smettere di assumere benzodiazepine è difficile ma non impossibile.

E’ prassi comune la riduzione del dosaggio di questo farmaco, in particolar modo quello a rilascio prolungato, di 0,5mg ogni tot, preferibilmente durante i periodi di riposo dal lavoro o dallo studio.

Tutto questo, sempre sotto controllo medico.

Non bisogna quindi avere fretta durante questa fase, prendendosi tutto il tempo necessario allo scalaggio, il quale potrebbe richiedere anche diverse settimane.

Impegnare quindi la mente con nuove attività, quindi musica, lettura, videogiochi, uscite, serie TV e così via, prendendosi sempre cura di se stessi e focalizzando la mente sull’obiettivo da raggiungere, ossia acquisire una nuova consapevolezza.

A questo va sicuramente associato dell’esercizio fisico costante, preferibilmente di tipo cardio.

Piano piano, attraversando anche difficili crisi di astinenza, le quali potrebbero portare ad un effetto rebound, quindi amplificazione dei disturbi che ci hanno indotto ad assumere il farmaco, quali fra tutti sicuramente l’insonnia grave, riusciremo ad uscirne e a ringraziare noi stessi per essere stati così forti e tenaci.