Madre natura ha plasmato un pianeta eccezionale, con angoli di una bellezza disarmante dove l’uomo è solo uno spettatore rapito.
Le cascate in particolare incantano da sempre perché mostrano tutta la potenza inarrestabile dell’acqua, prorompente e fragorosa: non a caso proprio le cascate sono state immortalate in quadri di pittori famosi o ad esse sono state dedicati poetici versi da scrittori come Caramagna, Pablo Neruda e Victor Hugo.
Proprio di quest’ultimo sono i bellissimi versi “Là in basso, la cascata, di mille pieghe screziata brilla, come nell’ombra un mantello di raso”, che ben racchiudono cosa si prova davvero al cospetto di questi monumenti naturali d’acqua, sparsi dal nord al sud dell’Italia.
Dalle Cascate del Toce a quelle valdostane di Lillaz
Tra le più belle cascate non solo d’Italia ma di tutta Europa c’è quella del Toce, situata in Piemonte nel cuore della Val Formazza: anche Richard Wagner e Gabriele D’Annunzio ebbero modo di decantare la bellezza di questa cascata alta ben 143 m.
Rappresenta una delle meraviglie naturalistiche dell’arco alpino, con l’albergo in stile art déco costruito in cima nel 1923 a completare uno scenario da cartolina.
Il punto di osservazione migliore delle Cascate del Toce lo si ha dal belvedere in legno costruito proprio sopra il salto d’acqua.
Altrettanto spettacolari sono le Cascate di Riva, nella Valle Aurina e constano di ben tre spettacolari salti d’acqua, il più alto dei quali sfiora i 42 m.
Il periodo migliore per godersi queste cascate è in piena estate, quando c’è il disgelo del ghiacciaio Vedrette di Ries.
A Campo di Tures è possibile utilizzare la Fly Line e sorvolare le cascate appesi a un cavo d’acciaio, passando tra gli alberi come uccelli, sorvolando torrenti e le stesse cascate, per un’esperienza davvero indimenticabile da provare almeno una volta nella vita. Un altro modo, decisamente più comodo, per visitare le Cascate del Toce è percorrendo il Sentiero di San Francesco, alla fine del quale sorgono peraltro i resti del Castello di Tobl del XII secolo.
Chi ama le cascate inserite in paesaggi montani, non può non apprezzare quelle che sgorgano a Lillaz, in Val d’Aosta: le Cascate di Lillaz si raggiungono facilmente dal borgo di Cogne e fanno parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Il torrentello Urtier casca da un’altezza di 150 m, con tre salti panoramici che vanno poi a sfociare in una piscina naturale alla base, limpida e fresca.
Nel XIII canto dell’Inferno, Dante cita la Cascata dell’Acquacheta e non ci si sorprende alla luce della bellezza di questo gioiello naturalistico situato nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, tra l’Emilia Romagna e la Toscana.
La cascata è alta 70 m e nasce dal fiume Acquacheta, le cui acque fragorose si ritrovano a scivolare su una parete rocciosa in arenaria.
Dalle Cascate del Golfarone alla nordica cascata di Capo Nieddu
A due passi dalla città di Reggio Emilia, precisamente nel comune di Villa Minozzo, sorgono le Cascate del Golfarone, tra le più belle di tutta Italia: sorgono proprio nel cuore della natura fitta e lussureggiante dell’Appennino Tosco Emiliano e sgorgano in una sorta di anfiteatro verdeggiante.
Nascono grazie al defluire delle acque limpide del torrente Secchiello e, nonostante siano alte solamente 15 m, si rivelano ugualmente spettacolari a chi le ammira.
Per raggiungerle bisogna percorrere un sentiero impegnativo ma bellissimo, nel più totale silenzio interrotto solo dal cinguettio degli uccelli, dal vento che accarezza le fronde degli alberi e dallo scrosciare del torrente.
Il sentiero richiede anche l’attraversamento del fiumiciattolo, con la possibilità però di fare un tuffo rinfrescante ai piedi della cascata, dimenticando ogni fatica.
Tra i simboli naturalistici dell’Italia ci sono poi la splendida Cascata delle Marmore, situate in Umbria, nel cuore della Val Nerina: non sono naturali ma sono state create dal console romano Manio Curio Dentato nel 271 d.C. al fine di controllare le acque retine.
La Cascate delle Marmore, dall'”orrida bellezza” come disse Lord Byron, non è altro che lo scenografico salto del fiume Velino, che va a confluire poi nel fiume Nera, creando sovente alla base un meraviglioso arcobaleno.
Leonardo da Vinci ebbe invece modo di apprezzare le Cascate dell’Acquafraggia, nella lombarda Valchiavenna, tanto da inserirle nel suo Codice Atlantico.
L’omonimo torrente di origine glaciale, l’Acquafraggia, si getta da un’altezza di ben 350 m, creando una serie di cascatelle e balzi, dando vita a uno spettacolo geologico e paesaggistico davvero notevole.
Tra le più belle cascate d’Italia c’è poi quella di Capo Nieddu, nella provincia sarda di Oristano: per ammirarla bisogna però raggiungere il luogo in inverno, quando le piogge hanno ingrossato al massimo il Rio Salighes.
La particolarità della Cascata di Capo Nieddu è che sgorga praticamente in mare cadendo da un’altezza di 40 m: il suo aspetto tipicamente nordico ricorda molto altre cascate simili come quella di Düden in Turchia, le Seven Sisters Waterfall norvegesi o la scozzese Mealt Falls.